L'ultimo saluto al Sic ''Ora sei sul podio più alto''

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  1. cardoso.97
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    CORIANO - Buon viaggio extraterrestre. Mentre Valentino alle sue spalle si stropiccia gli occhi e il padre Paolo si siede affianco alla bara abbranciando la figlia Martina, Kate prende il microfono e parla ai 15mila di Coriano. "Io ho elaborato una mia teoria. Lui, aveva solo pregi ed era una persona perfetta. E le persone perfette non possono stare con noi comuni mortali". Il nome di "Marco" rimboba all'unisono sui cieli di Coriano, sembra far tremare la Romagna. E' l'addio al "mitico Sic", l'extraterrestre. Alle parole della fidanzata Kate i tifosi, col volto tirato dalle lacrime, esplodono: "Grande Marco". Sotto suona Vasco: "Siamo solo noi". Guido Meda urla: "Sic c'è, sic c'è".

    "MARCO CI GUARDA DAL PODIO PIU' ALTO" - Trema d'emozione la chiesetta di Coriano quando il vescovo di Rimini Francesco Lambiasi conclude il suo addio a SuperSic. "La mattina prima della gara hai detto che desideravi vincere il Gran Premio per salire sul gradino più alto del podio dove tutti potessero vederti. Ora ci addolora non vederti, ma ci da pace sapere che ora ci guardi dal podio più alto che ci sia". Applausi, poi il saluto finale: "Addio Marco!".

    "NEL CUORE DI TUTTI" - Si chiude così il saluto al grande campione Marco Simoncelli, morto a Sepang in un terribile incidente in pista. Migliaia di fan sono venuti a rendergli omaggio, i palloncini rossi con il numero 58 volano nel cielo, gli adesivi con il suo stemma vengono distribuiti come un santino. Il funerale di Marco è roba da motociclisti: quando esce il feretro si sentono rombare i motori in lontananza. "Uno di noi, uno di noi" ripetono i ragazzi accalcati sul piazzale della chiesa. E' una cosa da brividi, Valentino si stroppiccia gli occhi, da un bacio a Kate. Il padre Paolo sistema il cappuccio della tuta e si siede per terra di fianco al bara, la accarezza. La madre Rossella stritola in un abbraccio Paolo Beltramo. Il dottor Costa - quello dei mille Gp - prende la parola. "Lì dentro c'è un viso che che sta sorridendo, perchè vi ha fatto un ultimo scherzo. Lui in realtà non è lì, perchè tornerà a casa con tutti voi, nel vostro cuore".

    IL GIORNO DELL'ADDIO - Le lacrime avvolgono ogni persona, qualche carabiniere non trattiene il pianto. Il magone sembra non voler lasciare le gole dei volontari, degli amici, dei piloti, della gente accorsa per un semplice addio. Il mondo delle moto, giacche di pelle e sguardi di intesa, è composto ma caloroso, sincero nel saluto a quel ragazzo "che era d'oro, onesto". E' la faccia pulita dello sport. Un ragazzo a pochi passi dalla bara, lasciata per qualche minuto davanti alla chiesa così che tutti hanno potuto salutare Sic, urla: "Viva il dottore". Il richiamo è a Valentino, la gente applaude per inerzia, ma oggi - e anche Rossi con un gesto lo fa capire - è soltanto il giorno di Marco.

    "FARA' LE PENNE IN CIELO" - Baci a quella cassa bianca ricoperti di fiori, pacche sulle spalle a De Puniet, Agostini e tutti i piloti corsi al capezzale dell'amico. C'è perfino Alberto Tomba. In pochi riescono a vedere, dentro la chiesa, Valentino mentre porta a mano la Honda 58 e Poggiali che trascina insieme ad altri la Gilera del mondiale 250cc. "Non l'ho salutato - dice una ragazza in lacrime - ma non mi importa, lui lo sa che ero qui per lui. Farà le penne in cielo". Il fidanzato porta la sua testa al petto: "Diobò, c'hai ragione, se n'è andato uno di noi".
     
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